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A Roma ci sarà TERRA ANIMATA, visioni tra arte e natura in Italia.

- 01/07/2023


Guardando una tela del ‘500, una scultura di marmo o una installazione ci si sofferma quasi sempre sulle forme, sui colori e sul concetto artistico dell’autore. 

Ma abbiamo mai pensato che l’opera pittorica è su una tela di canapa e i colori sono realizzati con terra impregnati di olio? Ecco che la terra, l’impasto, le screpolature la cellulosa delle foto sono presenti e predominano nel percorso artistico di questa mostra dal titolo:” Terra Animata”, visioni tra arte e natura in Italia (1964-2023) al Mattatoio di Roma.

 In questi ultimi tempi si parla molto di biodiversità, di ecosostenibilità, di sostenibilità e ruralità: tutto questo emerge anche nei lavori degli artisti legati alla prima ondata del pensiero ecologista presenti alla mostra, ovvero riferimenti a nomi di spessore da Lucio Fontana ad Alberto Burri, da Pino Pascali a Luca Maria Patella, da Gianfranco Baruchello a Giuseppe Penone, da Mario Merz a Piero Gilardi, da Giosetta Fioroni a Giacinto Cerone.

A questi artisti si aggiungono nuovi talenti italiani del panorama internazionale, che hanno fatto della “nature” la loro missione:

Bruna Esposito, Massimo Bartolini, Marzia Migliora, Leone Contini, Michele Guido, Emanuela Ascari, Nico Angiuli, Renato Leotta e Pamela Diamante. 

  Semi colorati, sassi, terra, mais, cereali, fieno, macerie e foglie sono i protagonisti assoluti di questa mostra. I 19 artisti con le loro 60 opere presenti, giocano e plasmano la materia, danno un’anima ad ogni singola foglia ad ogni pietra presente, giocano anche con i colori come il contrasto tra il giallo delle pannocchie e il grigiore del Padiglione 9A dove è ambientata l’istallazione. Uno spazio che diventa “natura” e tutto questo diventa “Ecosofia”.

L’ inizio del percorso espositivo danno subito il “la” due opere che indicano subito le sensazioni del progetto, stiamo parlando de “Cretto nero” di Alberto Burri, artista che della “terra arida” ne ha fatto il suo marchio di fabbrica e l’opera “Concetto spaziale” di Lucio Fontana colui che di fatto ha cambiato il concetto di spazio con i suoi “tagli”. Nell’opera di Fontana presente, un foro e non un taglio creato da un pezzo di porcellana d’orata.

Dicevamo all’inizio che osserviamo sempre in prima battuta le opere nel suo insieme e siamo poco abituati a discernere gli elementi creativi, qui gli artisti ci portano in una dimensione “terra terra”.

Nel caso di Luca Maria Patella con le sue foto e istallazioni video ci porta visivamente a calpestare questi solchi di terra. E proprio di Patella la foto ufficiale usata “terra animata” 1967 (110×140), per la divulgazione pubblicitaria. Interessante il lavoro Pamela Diamante che riproduce le stesse atmosfere paesaggistiche sia in pittura su pietra sia su fotografia creando un collage cromatico e armonico. Molto “pop” il lavoro di Emanuelaà Ascari perché i pomodori diventano i protagonisti della scena a differenza di Andy Warhol qui i pomodori sono veri e fotografati con maestria con una luce scenica dalla Ascari, il titolo dell’opera “Non conforme” del 2023 si sofferma su un pomodoro irrealistico e inusuale. Michele Guido ci porta con le sue opere nel “Giardino Ideale” – Project tappeto di Sierpinski (2016-2022) in planimetrie animate a ricostruire paesaggi con materiale preso dalla natura come delle “arnie “delle api. Di solito l’artista Guido ci porta nella tridimensionalità anche nelle composizioni su tela creando una perfetta armonia, cromaticità ed eleganza.

Perché andare a vedere questa mostra? Perché ci si immerge in una atmosfera “terrestre”, pieno di colori e odori e come direbbe William Shakespeare “Noi siamo fatti della sostanza dei sogni” in questo caso direi: “Noi siamo fatti della stessa sostanza della terra”.

La mostra è curata da Paola Bonanni e Francesca Rachele Oppedisano e promossa da: Roma Culture e Azienda Speciale Palaexpo, organizzata da Azienda Speciale Palaexpo.

La mostra si terrà al Mattatoio in Piazza Orazio Giustiniani, 4 Roma dal 30 marzo al 27 agosto 2023 e dal martedì a domenica dalle 11,00 alle 20,00.

Salvo Ardizzone

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