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Aborto nella Costituzione francese: il Senato dice sì.

- 04/02/2023


Ottime notizie sul fronte francese per i diritti delle donne: dopo che lo scorso novembre la Camera ha approvato la mozione nell’inserire l’aborto nella loro Costituzione, mercoledì, 1° febbraio, il Senato ha dato il via libera al proseguo legislativo di questa legge, che consentirebbe le donne di avere al sicuro il loro diritto di interrompere una gravidanza. Un Paese che si sta mostrando molto all’avanguardia anche per i diritti della comunità LGBTQI+.

Un sì non scontato, dopo un lungo dibattito tra le varie fazioni politiche: 166 sono stati i voti favorevoli e 152 contrari, nonostante la maggioranza dei seggi è in mano alla destra neogollista dei Repubblicani.

Il testo però è stato modificato rispetto al novembre dell’anno scorso: infatti scompare il riferimento al diritto, molto cara alla sinistra parlamentare, andando invece a parlare di “libertà della donna“.

Nello specifico, è il senatore repubblicano, Philippe Bas che propone di completare l’articolo 34 della Costituzione con la formula seguente: “La legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà della donna di porre fine alla sua gravidanza”.

Manifestazioni femministe a Parigi.

Una “vittoria incompleta”, come afferma Fabienne El Khoury, portavoce dell’associazioneOsez le féminisme !’, deluse dal fatto che la formulazione non contenga più il termine previsto invece in una prima versione approvata a novembre dall’Assemblea Nazionale.

Ma sicuramente un grandissimo passo avanti per rendere la Francia il primo paese a riconoscere l’aborto come diritto costituzionale.

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Classe 1990, Pescarese di adozione. Attivista transfemminista e co-fondatrice del Collettivo Zona Fucsia, si occupa da sempre di divulgazione femminista. È speaker radiofonica e autrice in Radio Città Pescara del circuito di Radio Popolare con il suo talk sulla politica e attualità "Stand Up! Voci di resistenza". Collabora nella Redazione Abruzzo di Pressenza. È infine libraia presso la libreria indipendente Primo Moroni di Pescara e operatrice socio-culturale di Arci.

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