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Coronavirus e salute mentale: i consigli della psicologa

- 13/03/2020
coronavirus cambiamento


Intervento a cura della Dott.ssa Pamela Pellegrini, psicologa, psicoterapeuta e vicepresidente dell’Associazione NICHE.

Alla luce dei nuovi cambiamenti, “a questo punto, una domanda sorge spontanea” – come diceva il noto giornalista Antonio Lubrano – ossia: “Ma cosa caspita ci sta succedendo?”.

Proviamo a fare una breve analisi di alcuni processi mentali che stanno avendo luogo in questi giorni.

È PER IL TUO BENE – Quante volte abbiamo sentito questa frase? Solitamente pronunciata da genitori che impongono dei limiti protettivi ai propri figli. Certo, delle volte tali limiti li abbiamo a suo tempo percepiti come eccessivi, irragionevoli, e talvolta di fatto dietro questa frase si celava più che altro la necessità del genitore di proteggere se stesso dalle proprie paure.

Non è questo il caso.

I provvedimenti e le restrizioni determinati dall’ultimo DPCM, sebbene percepiti come limitazioni alla libertà, sono realmente dei limiti posti per protezione di tutt*.

“LE PAROLE SONO IMPORTANTI”Una delle principali fonti di ansia, in un periodo in cui molt* si improvvisano espert* senza titoli, è la ricezione di informazioni confuse e contrastanti.

Certamente la situazione che viviamo è senza precedenti, almeno per chi ha meno di quarantanni, e il nemico comune è “nuovo”, pertanto il puzzle della sua identità è costituito da piccoli pezzi, e si compone lentamente, attraverso il contributo anche di chi quel puzzle ha dovuto realizzarlo poco prima di noi. Non deve sorprenderci, dunque, che alcune informazioni vengano aggiornate strada facendo, ma è fondamentale affidarsi a fonti certe e qualificate.

“NOI VS LORO” – L’attribuzione di caratteristiche differenti al proprio gruppo e a gruppi “altri” è un processo normale della nostra mente, che contribuisce alla formazione di una identità di gruppo, al sentirsi parte di tale gruppo. Tuttavia tale processo è soggetto ad alcuni rischi, di cui spesso non siamo consapevoli, come la ricerca di un nemico “fuori”.

Abbiamo visto negli ultimi mesi come questo nemico sia stato da molti identificato in base alla provenienza geografica, una necessità di mettere muri difensivi ma che si trasformano poi in mura che ci isolano.

Molt* hanno sollevato critiche e giudizi a carico di chi ha fatto scelte certo avventate e non giustificabili, tuttavia umane. Il processo mentale è sempre lo stesso: “noi siamo ok, voi non siete ok”, lo stesso processo che molt* in passato condannavano, ma che ora inconsapevolmente perpetrano.

“IO VS TUTTI GLI ALTRI” – “Tanto al massimo prendo un’influenza, il rischio è solo per anziani”. Certo è un pensiero che parte da un dato di realtà (più o meno, considerato che sono stati registrati diversi casi positivi
in persone sotto i 50anni). La questione tuttavia qui è differente, passiamo dal “noi-voi” al “io-voi”, lo stesso processo di sopravvivenza alla “si salvi chi può” che porta all’assalto di supermercati e farmacie.

Di domanda in domanda, quindi, come sopravvivere a tutto ciò?

coronavirus psicologo

PRESERVARE LA ROUTINE (PER QUEL CHE SI PUO’) – Sicuramente il provvedimento governativo ci porta a cambiare gran parte delle nostre abitudini, e questo “scombina” il nostro sistema. Pertanto è utile conservare alcuni aspetti della propria routine, come continuare a svegliarsi alla stessa ora (certo, con maggiore flessibilità qualora ci sia necessità di riposo), fare i pasti alle stesse ore, magari associando maggiore attività fisica in casa (su internet ormai ci sono video tutorial per qualunque attività).

MA CASA NON E’ UN POSTO SICURO – Per molt* linvito a rimanere a casa può essere una condanna, poiché vivono magari la propria identità o orientamento sessuale nell’anonimato o si trovano in condizioni famigliari di grande conflittualità. L’invito è restare conness* tramite i social (che finalmente possono svolgere una funzione davvero sociale) e, nei casi più critici, ricordate che i Centri Antiviolenza sono sempre attivi al numero verde 1522 e potete chiamarli anche andando a far spesa.

RISCHIARE CON IL NUOVO – Una volta fatto questo, utilizzate il tempo per coltivare passioni rinviate da tempo, scoprire nuove capacità, ascoltare musica, leggere, guardare delle belle serie tv, film, fare tour virtuali nei musei che si stanno mettendo a disposizione, pasticciare, impastare, tenere un diario dei sogni che sognate.

Quanto al corpo, potete approfittare per svolgere alcuni esercizi di respirazione, magari associati ad una musica rilassante. Il respiro è un grande alleato, se sappiamo ascoltarlo e dirigerlo può darci un grande stato di benessere e creare nella mente lo spazio per nuove idee e consapevolezze.

Dulcis in fundo potreste “pulire” casa da tutto ciò che è vecchio, una sorta di pulizie di primavera anticipate.

BERE DALLA FONTE PIU’ NUTRIENTE – Se volete abbassare i livelli di ansia, anzitutto non fate abbuffate di informazioni su internet o sui social. Il rischio di incappare in informazioni false o non corrette è elevato,
pertanto limitatevi magari a un notiziario a pranzo e uno a cena e per il resto fate capo solo a fonti estremamente attendibili come quelle del Governo Italiano, dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) o dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità).

AMO GLI ESSERI UMANI CHE HANNO IL CORAGGIO DI ESSERE UMANI – Le emozioni sono un’esperienza assolutamente trasversale, appartengono a tutt* in qualunque parte del mondo, sono ciò che più ci rende uman*. Cerchiamo quindi di non ignorare le nostre, di restare in ascolto di noi stess*, e di non dimenticare che come io sento, tu senti. La paura è un’esperienza emotiva che può portare all’attacco o alla fuga, nella gran parte degli animali, ma può anche fungere da collante e rafforzare alcuni legami, se ci diamo il permesso di percepirla, esprimerla, condividerla e riconoscerla nell’altr*.

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