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#Le5 pubblicità LGBT+ che non avete mai visto in Italia (3)

- 06/06/2021
spot gay


Torna l’appuntamento annuale dedicato alle campagne pubblicitarie televisive mai giunte in Italia, in occasione del #PrideMonth.

Come sappiamo, ormai da più di vent’anni, il policromo mondo LGBT è rappresentato anche negli spot commerciali di aziende grandi e piccole. È anche attraverso la pubblicità, la necessaria forma comunicativa commerciale dei mass media e ormai vero e proprio veicolo culturale moderno che le società civile saggia i cambiamenti in corso dei tempi che passano.

In tutto il mondo vengono mandati in onda migliaia di spot pubblicitari in tv ogni minuto, tutti diversi. Ne abbiamo selezioni 5, divertenti, provocatori, emozionanti, che raffigurano, in vario modo, le molteplici declinazioni della comunità lgbt+.

Potete recuperare la prima e la seconda puntata degli articoli sullo stesso tema nei link indicati e lo speciale sul coming out.

#1 – Wear a condom! (MTV)

La rappresentazione delle persone bisessuali negli spot televisivi è percettibilmente inferiore a quella di molte altre anime della comunità rainbow, pertanto diamo il via alla nostra carrellata con una pubblicità progresso realizzata da MTV a fine anni ’90, avente come protagonista proprio un ragazzo bisex.

In questo spot, un adolescente alle prese con le prime cotte manifesta un interesse particolare per due compagni di scuola di sesso diverso. MTV ci ricorda che se il nostro amore non ha confini, è meglio prendersi cura di noi stessi e degli altri indossando il profilattico.

MTV Networks è stata premiata nel 2006 per “l’eccellenza inclusiva nella rappresentazione di individui lesbiche, gay, bisessuali e transgender“. In precedenza, è stata insignita del GLAAD Media Award nel 1999 per lo spot Testament.

#2 – E se le coppie eterosessuali venissero trattate come le coppie gay? (Virgin Holidays)

Secondo Virgin Holidays, una ricerca rivela che solo una persona LGBT+ su venti si sente a suo agio con le dimostrazioni pubbliche di affetto in vacanza. Come fare per sensibilizzare il maggior numero di persone attorno al tema delle coppie omosessuali? Un’idea potrebbe essere proprio quella di capovolgere la realtà. E se domani ci svegliassimo e le coppie eterosessuali vivessero gli stessi pregiudizi e stereotipi che oggi sono esclusive della comunità LGBT+?

Dai goffi tentativi di rassicurazione (“Ho amici etero con cui gioco a golf!“) alla facile indignazione (“Dimmi pure che sono all’antica ma secondo me non è giusto“), passando per quella patina di stucchevolezza che ricopre anche le esternazioni più positive (“ooh, siete così carini!“), la speranza è che, prima o poi, i giudizi o i pregiudizi (negativi o positivi che siano) lascino spazio alla consapevolezza che non esistono coppie eccezionali per definizione, ma solo persone che si amano come chiunque altro.

https://www.youtube.com/watch?v=lPaVM4nkZFw&t=9s

#3 – Sono tuo padre! – No, io sono tuo padre! (Campbell soup)

I nostri genitori hanno inventato qualunque stranezza per farci mangiare da piccoli. A questo papà giunge in soccorso la confezione di zuppa Campbell dedicata a Star Wars con l’iconico Darth Fener raffigurato sulla lattina.

Anche stavolta, la storica battuta “Sono tuo padre” sarà foriera di colpi di scena, perché i padri saranno ben due!

Andatoin onda negli USA già nel 2015, questo spot ha provocato indignazione in tutto il paese. La risposta di Campbell? È tutta nel suo claim “Made for real, real life“.

#4 – Il mio nome è James (Starbucks)

La domanda più semplice del mondo, “Come ti chiami?”, per il ragazzo protagonista di questo spot è l’occasione di sentire per la prima volta come propria un’identità che nessuno, attorno a lui, ancora riconosce.

Con questo spot, Starbucks si presenta come un luogo in cui l’inclusione, l’accettazione e il riconoscimento dell’altro da sé sono delle prerogative irrinunciabili. Ogni nome scritto sul bicchiere è una storia, ogni storia ha un valore. A Starbucks c’è spazio per tuttə.

Lo spot ha vinto il Diversity Award 2019 per Channel 4.

#5 – A “magnum” wedding

Una scena come tante altre, una donna vestita in abito da sposa accompagnata all’altare da suo padre, resa unica dall’imprevedibilità di chi aspetta dinanzi a lei: non uno sposo ma una bellissima donna.

Il piacere può ricoprire mille forme e mille gusti, proprio come il Magnum.

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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