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200 anni di cucina attraverso Pellegrino Artusi

- 15/04/2020
Immagine di cucina antica


Pensare all’Italia è molto spesso pensare alla sua cucina, così varia e frammentaria da avere tradizioni molto diverse di zona in zona. Ma se la cucina italiana ha avuto molti studi e ricerche, non possiamo dimenticare che la prima (e tutt’ora più importante) ricerca è quella di Pellegrino Artusi (link al sito), studioso e gastronomo che visse tra il XIX e XX secolo. Duecento anni ci separano dalla sua nascita e molte cose sono cambiate… ma chi è Pellegrino Artusi? E cosa scrisse di così importante?

Chi è Pellegrino Artusi

artusi
Pellegrino Artusi

Pellegrino Artusi nacque a Forlimpopoli, il 4 agosto 1820 (facente parte a quei tempi dello stato Pontificio), in una famiglia di commercianti. Benché avesse ricevuto un’educazione volta a ereditare l’attività di famiglia, si trovò presto ad apprezzare alcuni classici della letteratura italiana.

Molte sono state le vicende della sua famiglia (tra cui l’incursione del Passatore e il trasferimento a Firenze), ma non visse mai in condizioni di povertà, poiché fece davvero il commerciante per alcuni anni. Una volta morti i genitori e fatte sposare tutte le sorelle (così si faceva all’epoca, non tutti erano come Pascoli), si ritirò a vita privata per scrivere, studiare e comporre la sua opera più famosa: La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene. tutte le ricette erano testate dai suoi due cuochi, apportando qualche modifica e semplificando alcuni passaggi, tale che provare le sue ricette “basta saper tenere un mestolo in mano”.

L’opera e la sua eredità

A prima vista non sembra niente di speciale, solo l’ennesimo ricettario, scritto pure in italiano difficile…

MA!

Se si pensa a quando venne pubblicato per la prima volta (1891), assume un valore completamente diverso. Nessun editore voleva rischiare di pubblicare questo libro, che sembrava non necessario o interessante, e infatti Artusi lo pubblicò a sue spese (in barba all’auto-pubblicazione di oggi). Dopo un inizio lento, divenne uno dei libri più letti della sua epoca, insieme a Pinocchio e I promessi sposi! Artusi poi curò le successive quindici edizioni fino alla sua morte (1911), aggiornando e inserendo costantemente nuove ricette, che passarono da 475 a 790.

Una delle edizioni
Una delle edizioni

Artusi viaggiò per molto tempo in Italia, raccogliendo piatti popolari di ogni tipo, dai brodi ai liquori. Con la sua arguzia e curiosità, ha regalato un’opera che rimane tutt’ora un incrocio tra un ricettario e un classico letterario.

Ma perché tutto questo? Perché addirittura un classico?

Perché il libro ha sì ricette, ma è arricchito da aneddoti e citazioni dello stesso autore, rendendolo un fruitore della lingua italiana in un periodo in cui l’Unità era ancora un progetto sulla carta, ma non nel pensiero delle persone! Il libro poi ebbe talmente tanto successo che venne tradotto e pubblicato in tutta Europa, per poi arrivare anche in Giappone in epoca contemporanea.

Per cui in barba all’italiano “difficile”, in barba al “vecchio”, La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene rimane un testo godibile e curioso, da leggere e provare tra i fornelli.

La più consigliata? Il minestrone di Livorno!

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Sono Alberto Orsotorta. Nato in piemonte e col cuore pellegrino, ho sempre amato le parole e le torte, ma su questi schermi posso dedicarmi solo a una di queste cose! Tra un articolo e l'altro… gradite qualcosa da mangiare? #waiterlife #blmagazine #orsotorta #parole Un modo per esprimere la mia fantasia e ritrovarmi con chi amo.

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