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West Side Story: Il ritorno di una leggenda

- 01/04/2022
copertina


Tra la notte del 27 e del 28 marzo 2022 si è tenuta la cerimonia degli Oscar negli Stati Uniti. Molti sono stati i film in concorso, ma uno tra tutti è risaltato. Non per il numero di vittorie (un oscar per la migliore attrice non protagonista ad Ariana Debose) o per il numero di candidature (sette, che non sono poche ma neanche tanto come quelle per Il potere del Cane, dodici), ma per la grande qualità del progetto, la sua storia, i suoi elementi e molto altro. Sto parlando di West Side Story, diretto da Steven Spielberg e seconda trasposizione del famoso musical di Broadway conosciuto in tutto il mondo!

Attualmente il film si può trovare su Disney+ gratuitamente (dove potete anche trovare il film RED, di cui abbiamo già parlato qui).

Un salto nel passato

La prima domanda che una persona potrebbe porsi è “ma cos’è West Side Story? Di cosa parla?”

Si potrebbe riassumere con “un Romeo & Giulietta ambientato a New York alla fine degli anni ’50”.

In effetti è così, ma in questa storia c’è molto di più.

Il musical a Broadway debuttò nel 1957, ponendosi come una commedia molto in avanti coi tempi, in grado di trattare di razzismo, emancipazione femminile, discriminazione e altro… e in un’epoca in cui la censura non ci andava leggera.
A differenza di Romeo e Giulietta non si parla di famiglie rivali, ma di bande etniche che si fanno la guerra per il controllo dell’Upper West Side che sta venendo smantellato, per essere ricostruito: I Jets, la banda di caucasici figli dei primi immigrati che sono rimasti fermi al ceto sociale più basso, e Gli Sharks, la banda di portoricani che sono la nuova generazione di immigrati, discriminata perché “arrivata a rubare lo spazio a chi c’era prima”.
In pieno stile musical, le bande si scontrano a metà a un ballo scolastico, e proprio lì si incontreranno i nostri due protagonisti: Maria, ragazza portoricana e sorella di Bernardo, capo degli Sharks, e Tony (Anton), ex membro dei Jets ma con ancora dei legami.

Il loro amore potrebbe unire due mondi lontani tra loro, cosa che farà anche se per mano di tragedie che si susseguiranno tra loro.

la scena del balcone
la scena del balcone

Il tocco di Steven Spielberg

Come nuova trasposizione, Steven Spielberg non ha realizzato un remake del film del 1961, ma attingendo al musical teatrale del 1957 ha creato un film maestoso, di quelli che uno come lui sa fare.
Dalla chiusura del palcoscenico e dei teatri di posa si passa a strade. West SIde Story esplode nella realtà di New York con scenografie all’aperto, spazi che danno l’illusione di infinito, o di potersi perdere lontano.
Una fotografia pensata per accompagnare i sentimenti dei protagonisti e non, costumi che ne raccontano la personalità, e quel tocco di caldo, di vivo, che torna in luci o dettagli.

Questo film è fatto per coinvolgere lo spettatore. Anche se è il primo musical diretto da Steven Spielberg, si percepisce l’amore che il regista ha per questa storia, che ha dichiarato amare da quando era bambino.

Nulla da dire per le canzoni, immortali nella loro scrittura e interpretazione. Brani come “Tonight”, “America” e “I feel pretty” fanno parte della cultura popolare, e per un buon motivo.

In questo musical c’è però un grande omaggio a quello del 1961. Rita Moreno, attrice che interpretò Anita (cognata di Maria), è stata richiamata per interpretare un altro personaggio, creato appositamente per lei! Un personaggio importante che fa da mentore a Tony, che ha una canzone tutta per lei (Somewhere), e che a quasi 90 anni regge la scena come quando ne aveva 30.

Rita Moreno nel ruolo di Valentina
Rita Moreno nel ruolo di Valentina

Che sia stato il karma o no… Rita Moreno vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista per il ruolo di Anita, e Ariana DeBose ha vinto lo stesso Oscar per lo stesso personaggio.

Un Musical avanti coi tempi

Come accennato prima, questo musical ha una storia classica, ma al suo interno custodisce molti elementi che lo rendono emancipatorio per la sua epoca, e anche per la nostra.

Non a caso i quattro creatori del musical originale erano omosessuali ed ebrei. Avevano conosciuto la discriminazione durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale anche negli Stati Uniti, che ti apprezza per il talento, ma ti disprezza per ciò che sei.

Ecco che le lotte di bande, chiave di discriminazione e razzismo molto presente all’epoca, sono presenti fin da subito, ti presentano un mondo diviso per la mancanza di qualcosa, che si capirà essere l’amore in varie forme.

Poi vediamo i personaggi di Maria e di Anita che si approcciano alla pari verso l’uomo che amano, esprimono quello che pensano e quello che vogliono, anche scontrandosi tra di loro.
Anche qui torna il tema dell’amore come “diritto di amare chi si vuole, dimostrarlo”.

Maria e Tony
Maria e Tony


Un esempio lampante è Maria che bacia per prima Tony, non aspettando che lui lo faccia, oppure la scena finale in cui lei minaccia i membri delle bande con una pistola in mano.

Infine c’è il personaggio di Anybody (Scarafaggio, nella versione italiana).

Il personaggio in questione è transgender ed è stato interpretato dall’attore non binario Iris Menas.
Se in passato il personaggio venne fatto passare per “una donna maschiaccio”, nella nuova versione di Steven Spielberg acquista dignità completa, chiamato “ragazzo” e quindi riconosciuto per la sua identità di genere.

Questo inserimento è stato etichettato come “politicamente corretto”, ma credo invece che si sia voluto dare una vera dignità a un personaggio che fu costretto a essere castrato in originale. Tuttavia, sempre a causa della sua presenza, il film è stato censurato in alcuni stati del Medio Oriente perché fa riferimento diretto alla comunità LGBT+

Pensiero finale

il film è promosso a pieno titolo! Se proprio vogliamo trovare un difetto, la lunghezza del film si fa sentire dopo un po’ , ma solo se siete poco amanti dei musical.
A parte questo, West Side Story è e rimane una storia immortale, in grado di toccare tutti e poterti lasciare una grande emozione dentro.

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Sono Alberto Orsotorta. Nato in piemonte e col cuore pellegrino, ho sempre amato le parole e le torte, ma su questi schermi posso dedicarmi solo a una di queste cose! Tra un articolo e l'altro… gradite qualcosa da mangiare? #waiterlife #blmagazine #orsotorta #parole Un modo per esprimere la mia fantasia e ritrovarmi con chi amo.

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