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Angela Davis: simbolo indiscusso di Intersezionalità.

- 09/12/2020


Se c’è un’attivista e intelletuale che lotta ancora insieme a noi e che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per la conquista dei diritti civili e umani nel mondo quella è proprio Angela Davis.

Attivista e Intellettuale.

Angela Davis è una figura fondamentale per il movimento femminista nero degli anni Settanta. Nata il 26 gennaio 1944 da una coppia di insegnanti, è considerata una delle pioniere del femminismo intersezionale (consiglio la lettura del libro “Donne, razza e classe” che è la base della quarta ondata del femminismo, in cui analizza la storia e le connessione tra le oppressioni) in quanto ha subito la doppia discriminazione poichè donna e nera.

Davis visse i drammi del razzismo del profondo Sud, essendo nata in Alabama. Abitava in una zona chiamata Dynamite Hill perché spesso, lì, le case dei neri che vi si trasferivano venivano fatte saltare con la dinamite; con la dinamite fu fatta saltare una chiesa dove morirono tre sue amiche.

Laureata in letteratura francese e successivamente in filosofia, dove studiò anche a Parigi e Francoforte, in California continuò la sua attività di lotta politica aderendo al SNCC, un comitato di coordinamento della lotta non violenta degli studenti, e successivamente al movimento delle Black Panthers. Dopo l’assassinio di Martin Luther King aderì al Partito Comunista.

Conseguita la laurea in filosofia, ottenne la cattedra all’Università di Los Angeles, che le venne dapprima revocata in quanto comunista, ma la revoca fu dichiarata incostituzionale e poté continuare ad insegnare.

Tuttavia venne espulsa comunque dall’università quando nel 1970 si adoperò in difesa dei Soledad Brothers, tre detenuti neri accusati di aver ucciso una guardia, e anche in seguito alla sua partecipazione al movimento delle Black Panthers, che andava assumendo sempre più carattere di lotta, anche armata.

Successivamente fu accusata di cospirazione, rapimento e omicidio in relazione al fallito tentativo di un gruppo di attivisti delle Black Panthers, di liberare il detenuto nero George Jackson in un’aula di tribunale: la pistola utilizzata era intestata a suo nome, e Jackson era il grande amore della sua vita; fu quindi arrestata e processata.

Momento di svolta

L’appassionata difesa che condusse personalmente ed efficacemente nel corso del processo, le consentì di diffondere le sue idee in tutto il mondo, diventando così popolare da mobilitare a suo favore un gran numero di persone che si riunirono in comitati e organizzazioni, non solo negli Stati Uniti ma anche in molti altri paesi.

E’ da qui infatti che la sua popolarità come attivista crebbe, riuscì a far emergere la figura della donna che aveva sempre combattuto per i diritti civili e i diritti delle donne, anche se si dovette scontrare con molti componenti del movimento che, in quanto responsabile e leader, la accusavano spesso di assumere un “ruolo maschile” al suo interno, facendole comprendere le criticità e le incoerenze.

Nel Movimento, infatti, l’impegno di Davis veniva visto come un minaccia all’affermazione della virilità e alla mascolinità nera, e ciò la portò ad uscirne fuori. Ma il suo lavoro non si fermò: tramite le sue conferenze, scritti e lezioni universitarie è riuscita a smontare quello che lei indicava come un mito creato dalla cultura e dalla letteratura dei bianchi per dividere la razza nera e ostacolare il movimento di liberazione, il mito della società matriarcale nera. Da qui poi, il suo lavoro eccelso nella liberazione della donna dal ruolo oppressivo della società americana in generale che la portarono ad essere un vero e proprio simbolo sia del femminismo, spronando le donne ad uscire fuori dal ruolo stereotipato di curatrice della famiglia cercando anche la loro realizzazione personale, che dell’uguaglianza razziale.

Angela Davis Oggi

Davis attualmente insegna Storia della Coscienza all’università della California, dove dirige anche il Woman Institute. Non è più iscritta al Partito Comunista statunitense, ma continua a sostenerne gli ideali e i principi con quel senso critico fondamentale per tutt* l* attivist* e intellettuali, che l’ha portata ad un evoluzione del femminismo, rendendolo intersezionale e a scagliarsi contro la degenerazione del movimento afroamericano verso il fondamentalismo islamico.

Davis rimane e rimarrà per sempre una delle più importanti icone femministe della storia.

Biografia: http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/angela-davis/

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Classe 1990, Pescarese di adozione. Attivista transfemminista e co-fondatrice del Collettivo Zona Fucsia, si occupa da sempre di divulgazione femminista. È speaker radiofonica e autrice in Radio Città Pescara del circuito di Radio Popolare con il suo talk sulla politica e attualità "Stand Up! Voci di resistenza". Collabora nella Redazione Abruzzo di Pressenza. È infine libraia presso la libreria indipendente Primo Moroni di Pescara e operatrice socio-culturale di Arci.

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