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Intervista a Itinere CAM: il centro di ascolto per uomini maltrattanti di Pescara.

- 19/12/2021


Il 25 Novembre è passato, si è parlato tantissimo di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica, promettendoci di attenzionare il problema tutti i giorni dell’anno, e non solo a fine Novembre.

Quest’anno però tra le varie discussioni di prevenzione e di soluzione per limitare la violenza di genere, è venuto fuori un aspetto fondamentale per il meccanismo di eliminazione del fenomeno: parlare a chi quella violenza la compie, ovvero gli uomini.

I centri antiviolenza sono essenziali alle donne per la fuoriuscita della violenza, dando loro gli strumenti per potercela fare, ma la cultura di parità la sia fa insieme, con tutte le parti coinvolte, facendo quindi un lavoro parallelo.

Ecco perché esistono i CAM, ovvero i Centri di Ascolto Maltrattanti, un posto dove gli uomini possono rivolgersi quando ha a che fare con una dinamica domestica violenta.

Questa settimana ho avuto la possibilità di intervistare Itinere Cam, il centro per uomini maltrattanti di Pescara, per visibilizzare anche questa strada da intraprendere per contrastare la violenza di genere.

Cos’è esattamente un CAM, ovvero un Centro di Ascolto Maltrattanti?

Il Centro Ascolto Maltrattanti Itinere di Pescara ha come primo obiettivo la protezione delle donne e dei minori dalla violenza. E’ un luogo dove uomini che hanno agito o agiscono violenza o temono di vivere in un contesto di violenza possono assumersi la responsabilità dei loro atti, sono aiutati cambiare i loro comportamenti costruendo insieme alternative alla violenza, possono ragionare sui diversi tipi di relazioni affettive e aprire una discussione sulla paternità. 

Altresì importante è riflettere sull’evoluzione dei modelli maschili.

Come nasce Itinere? Che tipi di servizi offre?

Il CAM di Pescara nasce ad Aprile 2021 dalla volontà del Comune di Pescara e dell’Assesorato alle Politiche Sociali nella persona dell’Assessore Adelchi Sulpizio di avere sul territorio un presidio volto ad incrementare i servizi della Rete Antiviolenza costituita ormai da un decennio, per adeguarsi alla Convenzione di Istanbul del 11 maggio 2011 e alla normativa nota come “Codice Rosso”.

Il CAM Itinere di Pescara gestisce una linea telefonica di ascolto per uomini che hanno o temono di avere problemi con la violenza, una equipe specializzata di operatori per il trattamento attraverso colloqui individuali e gruppi psico-educativo-culturali per gli uomini che usano violenza all’interno della famiglia: verso partner o ex partner, figli e figlie; procedure per il contatto e messa in sicurezza della partner mediante informazioni e invii ai presidi antiviolenza del territorio, formazione sui temi della violenza, promozione di una cultura egualitaria, contro la violenza di genere e per l’assunzione di responsabilità dei maltrattanti, analizzare i fattori di rischio per la prevenzione.

Che tipo di uomini si rivolgono al CAM?

 La violenza di genere è un fenomeno trasversale che colpisce tutti i ceti sociali, quindi non c’è un uomo tipo che si rivolge al nostro Centro. I nostri utenti arrivano sia spontaneamente sia in forma coatta, per via cioè di un ammonimento da parte del Questore o perché hanno ricevuto una condanna penale che prescrive un trattamento specifico (riferito alla vigente legge  denominata “codice rosso”) per il loro comportamento violento.

L’utente può arrivare autonomamente telefonando e prenotando un incontro conoscitivo, la partner può contattare il centro per avere informazioni su come favorire l’accesso del maltrattante al percorso, ogni singolo professionista privato o interno a servizi pubblici può inviare (psicoterapeuti, psichiatri, counselor, educatori, ecc…), su invio dei servizi sociali, su propria iniziativa o in seguito a decreto del tribunale dei minori, del centro antiviolenza tramite la partner quando non vi è rischio per la donna, dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna per gli uomini che scontano pene extramurarie.

Possono altresì inviare il Carcere, per esempio uomini in permesso per fare i percorsi presso il centro (Art. 21 / benefici penitenziari), il Tribunale Ordinario in base al «Codice Rosso», l’avvocato per proporre il patteggiamento o a patteggiamento avvenuto, il Questore per l’invio degli uomini soggetti ad ammonimento (Legge n. 119 del 2013) sia per ammonimento che per stalking (protocollo Zeus)

Vi occupate anche di educazione? Fate laboratori nelle scuole?

Il CAM itinere nella sue linee programmatiche di progetto, prevede la linea dedicata alla prevenzione della Violenza di Genere, che si esplica proprio nelle scuole secondarie di primo e secondo livello. Il Centro è stato impegnato e sarà impegnato sia in attività laboratoriali nelle classi sia in eventi formativi con le scolaresche volti alla promozione di una Cultura nonviolenta e di parità tra i generi. 

Perché un centro per uomini maltrattanti? Perché secondo voi non bastano più i centri antiviolenza?

Nella fattispecie riteniamo che vi sia bisogno di un’attenzione maggiore alla violenza di genere e finalmente nel nostro paese sia matura la possibilità di costituire centri AV con riferimento specifico ai soggetti perpetranti. Il nostro centro risponde ad una richiesta della società ed è un ampliamento della risposta alla violenza e non una sovrapposizione ad altre consolidate e meritevoli realtà.

Collaboriamo attivamente con tutte le realtà impegnate sul territorio dai CAV delle ff.oo ai centri anti violenza sulle donne, alla maggiore esperienza dei tribunali e organi di giustizia che si interrogano sul fenomeno della violenza maschile sulle donne e i soggetti a rischio. 

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Classe 1990, Pescarese di adozione. Attivista transfemminista e co-fondatrice del Collettivo Zona Fucsia, si occupa da sempre di divulgazione femminista. È speaker radiofonica e autrice in Radio Città Pescara del circuito di Radio Popolare con il suo talk sulla politica e attualità "Stand Up! Voci di resistenza". Collabora nella Redazione Abruzzo di Pressenza. È infine libraia presso la libreria indipendente Primo Moroni di Pescara e operatrice socio-culturale di Arci.

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