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Chiara Ferragni: ti odio, ti insulto e ti commento

- 05/07/2018


Questa settimana vorrei parlare di un caso che mi ha lasciato abbastanza di mer… esterrefatto, sia per i toni che per gli sproloqui: Chiara Ferragni che copiava agli esami quando frequentava l’università.

E sto calzino” direte voi!

E spetta ‘n attimo” vi dico io!

No, no, non sto qui a comporre l’elogio di un’ influencer solo perchè mi interessa la moda e lo stile, vorrei porre alla vostra attenzione su quanto la possibilità di commentare qualunque cosa online ci stia facendo perdere anche la capacità di analizzare i fatti e di rendere proporzionate le nostre risposte.

Ho l’impressione che il malcontento generale, unito alla nenia con cui siamo stati svezzati da piccoli ( … dormi bambino… questa è l’Italia… dormi piccino ….i raccomandati…), abbiano prodotto una sorta di membrana che ci isola dal ragionamento concreto lasciandoci dall’altra parte; sulla sponda del Fiume Disagio, laddove gridare a scandali più o meno immaginari sarà integrato come disciplina aggiuntiva alle prossime Olimpiadi.

Cosa è successo alla neomamma più trendy del momento?

Un suo ex professore della facoltà di Giurisprudenza alla Bocconi (sì, la Chiara ha lasciato a tre esami dalla laurea), ha dichiarato che le diedero sei mesi di sospensione per averla beccata a copiare durante un esame. A ‘sto punto sarebbe bastato rimandare al celeberrimo “chi è senza peccato scagli la prima pietra!”, ma si sa, sui social siamo tutti vestiti di luce e teniamo un giglio bianco in mano.

Una notizia del genere può o non può essere rilevante, dipende dalla predisposizione d’animo di chi ne fruisce.

Ho visionato molti post al riguardo, non perchè volessi sapere qualcosa di più circa il fattaccio, ma perché volevo leggere i commenti e capire dove si vuol approdare con un certo tipo di informazione.

Una buona parte di chi ha voluto deliziarci con il suo fine intelletto ha snocciolato insulti e i soliti rimandi a un paese che non funziona, a fannulloni che vincono nella vita e poveri menti illustri che tirano a campare.

Ma il problema vero del nostro vivere in questo Paese è Chiara Ferragni che si è inventata un lavoro, facendoci su un sacco di picciuli, o questa rassegnata consapevolezza di sentirsi sempre gli ultimi e sempre vittime di un sistema obsoleto e inefficace?

L’eredità italiana è uno scenario di disillusioni e sconforti: lavori sottopagati, diritti spesso disattesi e politiche non rispondenti ai tempi che cambiano ci hanno incattivito tanto da farci sputare veleno su chiunque abbia ottenuto un qualche tipo di riconoscimento da noi non ritenuto plausibile.

È d’obbligo la denigrazione di chiunque non reputiamo degno di essersi arricchito pur non avendo conseguito lauree, master o anche aggredendo chi non è stato così fortunato da nascere in una famiglia sfortunata.

E noi che studiamo-lavoriamo o studiamo per avere un futuro migliore ci prospettano “ contratto stagista da 300€ al mese “. #bastaddi

(Angela)

La mamma del piccolo Leone Lucia (e basta con ste risatine… povera stella!) si è vista piovere addosso una pioggia di critiche e di improperi per il solo fatto di essere riuscita, con le sue risorse, le sue strategie, a costruire un impero professionale ed economico di tutto rispetto.

È un’imprenditrice come chiunque altro.

Ha saputo creare un brand a cui ha saputo legare la propria immagine anche quando parla di cose fatte da altri. Per quale motivo l’aver copiato ad un esame dovrebbe renderla bersaglio di continue critiche al vetriolo?

Questa “indignatio” pseudo-chic; para-intellettuale; meta-gne gne gne , non è che ha a che fare con una frustrazione personale che per nulla attiene ai successi o le fortune degli altri? Può il lavoro di qualcun altro intaccarci se portato avanti con onestà e trasparenza?

Il fatto che i risultati personali e professionali di qualcuno possano apparirci spropositati per fama e compensi, ci autorizza a setacciare tra il pattume del loro passato pur di trovare qualcosa da ritorcergli contro e che non sia interconnessa con quello per cui ci sta sul cu… sullo stomaco?

La Ferragni non ha rubato niente a nessuno, non ha truffato nessuno. Ha copiato ad un esame di Giurisprudenza. Stop .

Non credo che adesso il nostro candore sia stata profanato perchè abbiamo scoperto che “una persona”  è stata beccata a far la furbetta .

“Ora è influencer” detto come se, invece che una misera fallita fancazzista, fosse una neurochirurga… bah.

Daniele.

I commenti del tipo :<questa non sa fare niente> o < chiunque potrebbe farlo>, mi hanno lasciato un dubbio :” Ma davvero chiunque potrebbe farlo il suo mestiere !? “

Probabilmente si, probabilmente no.

Io magari sono affascinato da quel mondo, ma farei fatica, ad esempio, a stare contiunamente sotto i riflettori.

Ma allora come mai in un paese di fantasisti e visionari nessun altro ha intercettato sto business, visto che è così semplice, così redditizio!

A chi ho risposto cosi non deve essere andata giù, perché hanno voluto sottolineare che di queste cose stupide loro non discutono, né ci farebbero una professione.

No scusate, mi sta rimbambendo il caldo oppure ho appena discusso con delle persone che per troppo intelletto non vogliono diventare milionarie ma che si dilettano a commentare il post, abbastanza non nonsense per me, che racconta di un docente che spettegola del percorso universitario di una donna che ha fatto carriera in tutt’altro settore, a voler confermare cosa?

Che non capisce nulla di moda? Che copiando ad un esame abbia ottenuto milioni di follower? Che si sia arricchita nei sei mesi di sospensione?

Ho la vaga sensazione che il fastidio che proviamo nei confronti di chi è benestante si attesti in base alla simpatia o all’antipatia che proviamo nei suoi confronti o al prestigio che noi attribuiamo alla sua professione.

Qualche anno fa nel mirino era finita anche Sonia Bruganelli, la moglie di Paolo Bonolis, presa di mira perchè aveva postato una foto in cui si mostrava sorridente sull’aereo privato con cui amici e famiglia andavano in vacanza :

Che schifo quella Bruganelli signora mostrare tanta vanità no serve a niente domani può cambiare e al posto del sorrisi può versare lagrime torri più alte sono cadute .lei è una merda.

(Anonimo)

Accolgo poco volentieri gli attacchi generati da reazioni emotive anziché da pensieri ben ragionati.

La vità per molti di noi può essere stata difficile e aspra.

Per alcuni magari lo è tuttora; ma se dobbiamo scagliarci contro qualcosa o qualcuno, diamoci un giusto metro di misura di cosa è lecito, di cosa è grave o di cosa è brutto.

Se proprio della condanna non ne possiamo fare a meno, focalizziamo le nostre energie verso il furto, chi evade le tasse, chi si approfitta della propria carica manageriale o istituzionale, chi produce violenza e chi discrimina.

Popolo degli indignati, siate più equi o più realisti!

Ricordate che ci vuole più coraggio e forza d’animo a reinventarsi che a interpretare ogni giorno lo stesso personaggio mesto e pesto.

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