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Insonnia: le notti di noi stanchi senza sonno

- 04/06/2020


Quando la sera sei stanco, ti metti il pigiama, ti infili nel letto e ti accomodi per un buon sonno. Quando soffri di insonnia no.

Andare a letto diventa quasi una costrizione perché sai già che starai in quella stanza per ore e ore senza poter fare quasi nulla. O meglio, poter fare quasi tutto tranne che dormire. Ti sdrai e fin qui tutto come gli altri ma, quando arriva il momento in cui gli occhietti si dovrebbero chiudere, parte l’occhio pallato come un gufo, una civetta, un allocco.

Prima cosa cambi posizione nel letto pensando, da povero illuso, che dipenda da quello. Niente. Allora provi a creare quello sbalzo termico tale da agevolare poi il sonno, tipo un piede dentro un piede fuori. Niente. Provi a coinvolgere i cuscini, troppo alti, troppo bassi, dormi seduto come gli egiziani, mi spalmo sul materasso senza cuscini. Niente. Allora, riconquistata una posizione normale arriva lui, immancabile, colui che, quando si dorme, dovrebbe stare nella stanza accanto e invece persiste accanto al cervello emanando radiazioni: il cellulare.

Parti con un giro di e-mail, una lettura veloce, un controllo, svuoti la spam e, perché no, un po’ di pulizia nelle mail in arrivo. Fatto. Poi una ronda su Twitter, Facebook e magari posti pure qualcosa tipo “pronto insonni?!” oppure “popolo della notte, chi sveglio?”. Domande alle quali nessuno risponderà perché gli altri dormono. Tocca a Instagram, dove ovviamente verrà fatta una storia con frasi classiche come “anche oggi si dorme domani”. E così si conclude anche la condivisione del disagio.

Fatto il giro sui social c’è il questionario “che personaggio sei”, “dimmi che colore sei e ti spiego l’anima” e altre assurdità del genere. Una lettura all’oroscopo anche se non sai quale guardare, quello di oggi è vecchio e per quello di domani è presto. Tanto dice sempre la stessa cosa “segno in ricrescita, grandi novità” oppure ovvietà come “se stai lavorando andrà bene, se sei in cerca forse troverai“…ah beh…

E anche questa è fatta. Poi riordini le app del cellulare, guardi che giochini hai, alcuni anche dimenticati. Una rilettura delle note. Una scorsa ai messaggi whatsapp. Una partitona a Candycrash e via. Un giro su Tinder non lo facciamo?! magari trovi l’ennesimo caso umano che, essendo tardi, è autorizzato (solo dal suo cervello monocellulare) a dirti porcate. Comunque ho imparato che se dici “pistacchio” alludi al sesso. Ecco, ora dovrò stare attenta anche in gelateria. Scambiato frasi inutili con qualche sconosciuto che ti ha abbordato in cerca di compagnia, passi ad altro.

Vittima sacrificale delle notti insonni è il carrello Amazon, riempito delle cose più improbabili, asciugacapelli per criceti, pettina peli delle ascelle, attrezzi di palestra che non userai mai, fino ad avere centinaia e centinaia di cose fra carrello, preferiti e salvati per dopo. Soddisfatto dello shopping compulsivo gratis, pensi al sonno che non arriva. Infatti nel frattempo, mentre fai tutte queste operazioni, sperando che cali l’occhio e venga sonno, guardi l’orologio e sono passati solo 7 minuti da quando ti sei messo a letto

Nel frattempo il cane (per chi ne ha uno), dorme beato e magari russa anche e, nonostante dicano che dormire con l’animale domestico agevoli il sonno e agevoli il riposo, vederla riposare beata accanto a me non modifica la mia insonnia. Oltretutto, sentendomi girare e girare nel letto, cambia posizione ogni volta che la cambio io quindi, come mi muovo il cane si alza e si sposta e ogni volta svegli anche lui. Un letto di anime in pena.

Durante questa danza, dalla finestra senti le macchine che stanno diminuendo sempre di più, il vicino che salta e zompetta al piano di sopra come fosse mezzogiorno.  Guardi l’ora, passata solo mezz’ora. Provi a vedere se qualcuno sveglio in chat fra gli amici ma son tutti pallini verdi online fasulli, solo ultimi accessi, dormono tutti.  Ambulanze, cretini con la moto che corrono come pazzi, il pischello che passa con il motorino e la marmitta bucata, gatti che si azzuffano e il camion della spazzatura, il lavaggio strade ( che puntualmente ti fa scattare in piedi pensando “dove ho parcheggiato?“). Poi ad un certo punto, il silenzio. Tutto fermo. Tutti zitti. Il tempo dalle 2 alle 5 dura un’eternità

Rumori che non avevi mai sentito, scricchiolii sinistri dei mobili di camera tua, versi di animali che pensavi fossero solo nella foresta amazzonica. Tutto si fa piano, lento. Il tempo non scorre e tu non dormi ma ti senti stanco. Provi a metterti giù sperando che quei pochi rumori siano un piacevole sottofondo per addormentarsi, ma niente.

Tic tac tic tac è  ancora presto. Sì, perché quando poi sei sveglio aspetti le 5 perché la vita ricomincia. Inizia a esserci luce, arrivano gli uccellini, il netturbino che spazza, le macchine di chi va a lavoro. Insomma ricomincia tutto, le persone si svegliano e tu, stremato, con le occhiaie come lo zio Fester della famiglia Addams, sei ancora li a cercare di capire per quale motivo non hai chiuso occhio. 

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Non mi descrivo mai perché non sono gentile con me stessa

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