1.469 views 8 min 0 Comment

La lotta è Queer. Pride, Pensieri e Piume. Cristina Prenestina (Intervista)

- 28/06/2020
drag queen cristina prenestina


Feltri si è dimesso dall’ordine dei giornalisti. Suona un po’ come Wanna Marchi che si dimette da quello dei farmacisti ma è già qualcosa.

Un anno e mezzo fa, titolava su LIBERO la seguente posizione intellettuale, apparentemente ironica, pesantemente denigratoria e ovviamente intellettuale neanche per sbaglio! “CALANO FATTURATO E PIL MA AUMENTANO I GAY” con tanto di occhiello “C’è poco da stare allegri” C’è poco da stare allegri per davvero caro Feltri.

Oggi è il Pride day. Avevo in mente un articolo celebrativo sul valore storico di questa giornata ma il mondo in cui viviamo, ha problemi ben più grossi. Tastando il polso al dibattito pubblico, emerge quanto i temi più cari alla gente non contengano alcuna semantica concettuale. L’omofobia non esiste. E nemmeno il sessismo. Non esiste razzismo. Tanto meno classismo.  La trincea è unica. La battaglia ha solo due attori: chi odia e chi è odiato. Ve lo dimostro.

Da #uniticelafaremo a #BlackLiveMatters è stato un attimo, meno di venti giorni. Credete sia solo un fenomeno razziale? Il 9 maggio è stata liberata Silvia Romano, il 10 mattina c’era già chi inneggiava al suo stupro. Idem per Carola Rackete prima di lei, per rafforzare la tesi. Solo un problema femminista? La “contestualizzazione” della schiava bambina di Montanelli. Solo una questione coloniale? Inutile che rispondiate. L’odio sta dilagando ed è una faccenda di genere…umano però!

Ma torniamo ad oggi. Vista l’importanza del Pride Day, ho esagerato. Ho fatto di queste righe un palcoscenico luccicante. E lei, l’anima variopinta della comunità LGBTQI+, ha accettato di salirci. Lasciate quindi che ve la presenti in grande stile! Come una voce fuori campo che accompagna l’entrata in scena di una star. Signori e signore, eccola! Elegante. Eccentrica. Energica. Con la sua presenza graffia il manto del bigottismo sociale e lo fa arricciare! Super Drag. Super Vamp. Super Hero.

È con noi…CRISTINA PRENESTINA! Applausi prego!

drag queen cristina prenestina

Scusa l’enfasi ma è elettrizzante stare qui con te! Cristina è il personaggio Drag nato dalla fantasia di Francesco. Lui, discreto ed educato, è un assistente sociale. Lei, meravigliosa pantera, è un’artista.

Se parliamo di Pride, parliamo di lotta. E deve parlare chi la lotta la conduce in prima linea. In maniera vistosa, irriverente, ironica. E soprattutto, da un’intera vita.

Partiamo con una domanda basic. Chi è una Drag Queen? Un omosessuale che si veste da donna?
Non necessariamente. Nella mia carriera ho incontrato anche molti etero. Non è scorretto però dire che prevalgono artisti omosessuali.”

Quando nascono le Drag Queen?
Impossibile da determinare. Probabilmente dalle esigenze teatrali d’inizio secolo. Quel che è certo è che la storia moderna ne ha reinventato il ruolo. Da presenza di scena a vera e propria icona di un movimento. Marsha P. Johnson per esempio è uno dei simboli di Stonewall.

Breve recap storico: 51 anni fa, in un’America che da lì a poco sarebbe sbarcata (pare) sulla Luna, nasceva il movimento LGBT. Per rigore scientifico, mi sento di dover precisare che l’esatta insorgenza di questa inclinazione umana sia collocabile attorno ai 4,2 milioni di anni fa circa, con l’apparizione dei primi esemplari di Australopiteco. Praticamente a tempo zero della nostra evoluzione. Tuttavia, il 28 giugno 1969 la “tolleranza” perbenista raggiunse livelli di saturazione tali da sfociare in una repressione armata ai danni di un gruppo di omosessuali, radunati nello storico locale newyorkese, lo “Stonewall Inn”. È questo che ricordiamo oggi. L’esplosione dell’odio. Ed è per questo che lottiamo.

cristina prenestina

Aiutami a spiegare perché si continua a protestare? Perché non ci dobbiamo stancare?
Non dobbiamo e non possiamo fermarci. Punto. Non c’è tanto da dire. ‘Esistere’ è il più sacro dei diritti. Alcune battaglie le abbiamo perse, altre le abbiamo vinte ma tante altre ancora ne dobbiamo affrontare. Ne vale la pena. La comunità LGBTQI+ combatte per mostrare al mondo il valore di ciò che il mondo vuole soffocare: la bellezza della diversità.”

Chi siete davvero?
Noi SIAMO la lotta LGBTQI+. Nella società del maschio alfa, un uomo che recita la vita di donna, si immedesima nella sua femminilità e addirittura ne esalta i tratti più evidenti, non è una carnevalata. È un gesto culturale. Indossiamo la lotta come fosse un outfit urban fashion”.

Avete un grande potere!
E lo usiamo tutto. Non è solo trucco e ‘Voglio andare ad Alghero’. (Ridiamo, ndr). “Ti parlo di me per esempio. C’è una Cristina che partecipa alle serate e anima la folla: Provocazione eccentrica. Poi c’è una Cristina che legge le favole ai bambini e gioca nel loro mondo di fantasia: Educazione alla diversità. O ancora c’è una Cristina che sta semplicemente in mezzo alla gente, chiacchiera, sorride, si diverte: Integrazione”

Cos’è cambiato attorno a te dalla prima volta in cui ti sei manifestata al mondo?
All’inizio Cristina e Francesco non si confondevano mai. Il mondo professionale era distante da quello artistico. Poi ho capito che la presenza colorata di lei poteva aiutarlo. Ho mescolato le carte.”

E che è successo?
“Il ‘coming out professionale’ è stata una sorpresa. I colleghi mi hanno accolta divertiti e visibilmente interessati. Anche l’utenza con la quale entro in contattato ne beneficia. Una volta un utente mi ha detto: ‘Avrei voluto incontrarti prima’. Mi è esploso il cuore.”

Credi che la società si stia avviando verso l’accettazione?
Si. Almeno questa battaglia è quasi vinta. Ma accettare non è integrare eh! La strada è lunga

Come vivi gli insulti?
Per ogni omofobo che urla, ci sono cento cittadini che mi rispettano. Mi basta”

I cortei del Pride. Dammi una risposta alle critiche sul loro esibizionismo!
Non rispondo. Attaccare il Pride per la sua forma non ha senso. È una festa. Hai mai visto una festa triste?”

Dai, sappiamo cosa succede su quei carri.
Qualunque cosa succeda, non sarà mai peggio di quello che un uomo in divisa può fare liberamente per strada.”

Si, ma perché non contenere almeno gli aspetti più disinibiti della protesta?
E perché non contenere almeno gli aspetti più sanguinosi della repressione?

Touché. La violenza pubblica è più tollerata dell’irriverenza. L’ho appena dimostrato.

Grazie Cristina. Grazie davvero per questa chiacchierata.
Ma figurati. Sii orgogliosa, ribelle e felice. E soprattutto, celebra l’amore.”

Lo farò.

Buon Pride a tutti!

Potete seguire Cristina Prenestina su Instagram

<hr>Condividi: