![Kit Harington in LA MIA VITA CON JOHN F DONOVAN](https://www.blmagazine.it/wp-content/uploads/2019/06/la-mia-vita-con-John-F.-Donovan-bl-magazine.jpg)
LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN è il penultimo film del talentoso regista canadese. A oggi è il suo film più criticato e arriva in Italia con un anno di ritardo dopo una travagliata post produzione. Eppure io non posso che difendere questa caduta del cuore…
Rupert Turner ha otto anni ed è ossessionato da John F. Donovan, star della televisione americana. Inizia a scrivergli delle lettere. Queste avranno una risposta. La corrispondenza durerà diversi anni, all’oscuro di tutti, finché un incidente non porterà tutto alla luce…
![Jessica Chastain in LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN](https://i2.wp.com/www.blmagazine.it/wp-content/uploads/2019/06/la-mia-vita-con-John-F.-Donovan-bl-magazine-1.jpg?fit=834%2C522&ssl=1)
Tutto parte da un evento reale che ci riporta all’infanzia del giovane Xavier Dolan: la sua fascinazione per Leonardo di Caprio a cui egli scrisse una lettera che non ebbe mai risposta.
Da questo episodio Dolan ci scrive sopra una sceneggiatura che ha non poche sbavature, ma che ha tutta la potenza e l’esigenza di essere raccontata, perché l’amore trova sempre una voce.
LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN guarda a due continenti (Gli Stati Uniti e l’Inghilterra) e a due storie e due vite in apparenza distanti che vanno a toccarsi perché possano salvarsi.
Fin dal principio sappiamo che una di queste non saprà risollevarsi dal baratro in cui è precipitata.
La storia parte dalla tragica scomparsa di John F. Donovan.
Ma solo un decennio dopo – siamo negli anni 2000 – il giovane Rupert, divenuto a sua volta attore, ci racconta la SUA verità.
È importante sottolineare che quanto vedremo è la SUA verità, giacché , per sua stessa ammissione, nelle lettere con Donovan quasi mai il suo idolo si racconta nei suoi drammi interiori. Egli quindi può solo intuirli, accoglierli e farli propri.
![Kit Harington in LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN](https://i1.wp.com/www.blmagazine.it/wp-content/uploads/2019/06/la-mia-vita-con-John-F.-Donovan-bl-magazine-3.jpg?fit=834%2C553&ssl=1)
Ecco perché il film riesce forse a toccare il pubblico.
Tutti (o quasi) abbiamo avuto una cotta per un attore o un’attrice di un serial o che ha ricoperto diversi ruoli sul piccolo e grande schermo.
Ne abbiamo seguito la carriera, raccogliendo materiale su riviste, guardando le apparizioni in televisione; ne abbiamo gioito nel vederlo/a fidanzarsi o nel vincere premi; ne siamo rimasti dispiaciuti nel vederlo precipitare nei problemi dell’alcol o della droga, le liti sul set, l’allontanamento, la resurrezione o la sua improvvisa sparizione.
Xavier Dolan guarda a se stesso e guarda a noi tutti, dà una voce a quell’età in cui anche un’ immagine bidimensionale nella piccola televisione del salotto diventa per noi aspirazione e motivo di una felicità violenta e totalizzante.
In LA MIA VITA CON JOHN F. DONOVAN tornano però anche tutti i temi e le peculiarità e le ossessioni del suo cinema: l’omosessualità, il rapporto conflittuale con la figura materna e la musica che sa parlarci dove le parole da sole non sanno fare.
La scelta dei brani – smaccatamente pop – è forse meno incisiva rispetto ai suoi film precedenti: la storia si apre e si incendia sulle note di “Rolling In The Deep” della sua amica Adele ( per cui diresse anche il videoclip di “Hello” ) e si chiude nella gloriosa “Bitter Sweet Symphony” dei The Verve.
![Natalie Portman in LA MIA VITA DI JOHN F. DONOVAN di Xavier Dolan](https://i0.wp.com/www.blmagazine.it/wp-content/uploads/2019/06/la-mia-vita-con-John-F.-Donovan-bl-magazine-2.jpg?fit=834%2C469&ssl=1)
Eppure raggiunge momenti di rara bellezza in due episodi: quando sotto una pioggia battente il piccolo Rupert abbraccia la madre ed esplode la cover dei Florence + The Machine di “Stand By Me“; e quando John immerso nella vasca canta col fratello “Hanging By A Moment” dei Lifehouse davanti alla loro madre commossa.
Intorno a questi incendiari attimi di pura poesia il film si muove in maniera discontinua guardando al piccolo Rupert e alla sua forza d’animo che gli permetterà di sopravvivere ai bulli della scuola e all’assenza di una madre che è troppo impegnata a ricostruirsi una vita; e alla caduta di un giovane divo che non ha il coraggio di accettare l’amore, tormentato e collerico, senza amici, che può solo confidarsi con un bambino di cui neppure conosce il volto.
Tornano le confessioni nello stretto abitacolo di un auto ( J’AI TUÉ MA MÈRE) e le dediche d’amore cantate a squarciagola ( MOMMY); tornano i desideri repressi ( TOM À LA FERME ) e quelli consumati o disegnati dalle luci colorate ( LES AMOURS IMAGINAIRES ), così come tornano i momenti di tensione all’interno del nucleo familiare di NON È LA FINE DEL MONDO.
![Susan Sarandon nell'ultimo film di Xavier Dolan](https://i2.wp.com/www.blmagazine.it/wp-content/uploads/2019/06/la-mia-vita-con-John-F.-Donovan-bl-magazine-4.jpg?fit=834%2C623&ssl=1)
Nel mezzo e nei primi piani ecco le meravigliose interpretazioni di un cast All Stars.
Se alle sempre ottime Natalie Portman, Susan Sarandon e Kathie Bates sono affidati i ruoli della madri dolaniane, ora nocive e ora salvifiche; brilla per bravura il piccolo Jacob Trambley cui sono affidati dialoghi e scene davvero complesse, ma che già aveva dimostrato grande talento in titoli come ROOM e WONDER.
Una vera sorpresa è poi la star del momento che tutti conoscono come Jon Snow di GAME OF THRONES: Kit Harington affronta con coraggio e dedizione un ruolo dalle mille sfumature che si rivela più nei silenzi che nelle parole.
Attorno alla sua bellezza e a quel misto di innocenza e rabbia, Xavier Dolan muove la telecamera come un amante: ne desideriamo i lineamenti morbidi delle labbra e ci perdiamo tra le ciocche dei suoi capelli disordinati.
Tratteniamo il fiato e sospiriamo e in un gioco di specchi ora siamo il piccolo Rupert e ora Dolan e ora il primo cocente e folle amore che deve arrendersi laddove l’altro cuore non ha il coraggio di farsi accarezzare.