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#Le5 canzoni dell’Eurovision 2021 da tenere d’occhio

- 16/05/2021
eurovision 2021 canzoni


Dedichiamo questo approfondimento alle canzoni del 2021 dell’Eurovision Song Contest, l’evento non sportivo più seguito al mondo che debutterà martedì 18 con la prima semifinale (in cui l’Italia avrà diritto di voto), continuerà giovedì 20 con la seconda semifinale e si concluderà sabato 22 maggio con il gran finale.

Dopo aver recuperato il meglio della manifestazione in ambito lgbt, di inclusività e di diritti umani, è la volta di scoprire le canzoni più meritevoli di attenzione di quest’annata, aventi tematiche care a noi di BL Magazine: autodeterminazione, minoranze, identità, diritti e inclusione.

Nell’elenco abbiamo volutamente lasciato fuori l’entry italiana Zitti e buoni dei Måneskin, che tra l’altro è tra le canzoni favorite per la vittoria finale, per concentrarci su pezzi meno conosciuti.

#1 RUSSIA, Manizha – Russian Woman

Vi abbiamo già parlato di Manizha in questa occasione. “Russian woman” è un brano potente e fiero e racconta della “trasformazione dell’identità delle donne negli ultimi secoli in Russia“, che comincia in una izba [una tradizionale dimora di campagna slava] e attraversa tutte le tappe fondamentali delle conquiste femminili, dal diritto di votare e di essere votata (come una delle prime al mondo), dai padiglioni delle fabbriche ai viaggi nello spazio.

“Russian woman” racconta di autodeterminazione, giustizia sociale e del rifiuto di una società maschiocentrica. E Manizha, di origini tagike, è una performer eccezionale.

Mnizha si esibirà nella prima semifinale di martedì 18 maggio, in cui l’Italia ha diritto di voto.

#2 SVIZZERA, Gjon’s Tears – Tout l’Univers

È la prima volta dopo dodici anni che i nostri vicini rossocrociati si affidano a una canzone in lingua francese. A salire sul palco quest’anno è il giovane interprete Gjon’s Tears (il cui nome vero Gjon Muharremaj), nato a Broc nel 1998 da padre kosovaro e madre albanese, con un passato di successo nei talent show di mezza Europa.

Tout l’univers” vanta tra i suoi autori Wouter Hardy, che ha firmato anche “Arcade”, brano che ha trionfato nel 2019,. Il brank racconta di un amore tormentato con parole che potrebbero essere adatte a qualunque storia: il testo rende l’idea: due cuori sotto terra / in mezzo alle crepe dove tutto si spezza / si trovano al punto d’impatto / senza te.

Ma è proprio dalle rovine che si può ritrovare la forza di rinascere: “in mezzo a faglie e risacche / ci ritroveremo al punto d’impatto / come guarire i nostri cuori che si spezzano“.

Una canzone d’amore universale estremamente toccante che guarda alla speranza.

Gjon’s Tears si esibirà nella seconda semifinale.

#3 UCRAINA, Go_A – SHUM

Una canzone sull’identità e sulle proprie radici è la proposta ucraina del gruppo etno folk Go_A, intitolata SHUM.

Il brano è stato da loro descritto come “risvegliare ed evocare la primavera e accelerare il risveglio di tutti gli esseri viventi dopo l’inverno“, ed è stato ispirato dal folklore della regione della Polissia in Ucraina, che si estende dalla parte più a nord-ovest del paese a quella più a nord-est.

La canzone, cantata in lingua ucraina, è stata composta durante la pandemia, ed è legata alla necessità di essere parte più integrante della natura, di ristabilire il contatto con qualcosa di più arcaico nel presente.

Potremo ascoltare Shum nella prima semifinale, quella in cui l’Italia ha diritto di voto.

#4 GERMANIA, Jendrik – I don’t feel hate

Parla di amicizia, rispetto, tolleranza e arcobaleni il brano di Jendrik Sigwart, 26enne di Amburgo in gara per la Germania.

Jendrik, omosessuale dichiarato, canta “provo solo dispiacere / ti senti così sveglio ogni volta che trovi un altro modo per sfiancarmi“, e sfida apertamente problemi come razzismo, misoginia e omofobia con un ritmo coinvolgente e molto catchy che non può che far sorridere.

Schieriamo contro le ombre dell’odio, delle provocazioni da tastiera e del bullismo la nostra arma migliore, di cui chi odia è sprovvisto: la felicità. “Non osare arrabbiarti quando ti rendi conto che quelle parole non fanno effetto“.

La Germania e i suoi colori ci aspettano direttamente nella finale di sabato 22 maggio.

#5 PAESI BASSI, Jendrik – Birth of a new age

Il tuo ritmo è ribellione” ripete la canzone come un mantra. La nascita di una nuova è quella ispirata da tutti coloro “che difendono se stessi e osano celebrare il potere della loro autenticità“.

Nonostante le difficoltà di rivendicare la propria identità di genere, il proprio credo, la nazionalità, l’orientamento sessuale, Jeangu si propone di essere un esempio per tutti coloro che vogliono spostarsi dal cono d’ombra in cui vivono, sfuggendo alla pressione di chi vuole reprimere la libertà del prossimo.

hanno sputato sulla tua corona
e hanno avvelenato il tuo suolo
il tuo ritmo è ribellione
hanno messo al rogo i tuoi eroi
ma la tua voce ricorderà tutti i loro nomi
questa non è la fine, no
è la nascita di una nuova epoca

Jeangu è nato in Suriname nel 1993 e si è trasferito nei Paesi Bassi nel 2014 per studiare al conservatorio di Enschede, è gay e in più occasioni ha parlato dell’importanza di essere d’ispirazione per i giovani gay surinamesi. Il brano stesso contiene alcuni passi in surinamese.

Jeangu si esibirà direttamente in finale.

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Sono nato in Puglia, terra di ulivi e mare, e oggi mi divido tra la città Eterna e la città Unica che mi ha visto nascere. La scrittura per me è disciplina, bellezza e cultura, per questo nella vita revisiono testi e mi occupo di editing. Su BL Magazine coordino la linea editoriale e mi occupo di raccontare i diritti umani e i diritti lgbt+ nel mondo... e mi distraggo scrivendo di cultura e spettacolo!

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